Il cavernoma, chiamato anche angioma cavernoso, è una neoplasia benigna, di natura congenita o sporadica. Se pensiamo a come si presenta, un angioma assomiglia ad un lampone, in cui i vasi sanguigni sembrano acini gonfi di sangue, chiamati “caverne”, e rivestiti da una parete estremamente sottile.
In generale, gli angiomi sono capaci di formarsi sia superficialmente, sulla cute (emangioma capillare), sia negli strati profondi della pelle (emangioma cavernoso).
Gli emangiomi capillari si presentano soprattutto su:
Gli angiomi cavernosi, invece, interessano:
Le pareti sottili che rivestono i vasi sanguigni di questa malformazione, spesso, si rompono permettendo al sangue di invadere i tessuti e gli organi circostanti. Quando l’emorragia interessa il cervello o il tessuto del midollo spinale possono presentarsi anche deficit neurologici, crisi epilettiche, paralisi o ictus emorragico. Oggi si pensa che una persona su 500 abbia un angioma cavernoso, ma che la maggior parte di queste non lo sappia perché asintomatico.
Tra i sintomi più comuni dell'angioma cavernoso, a seconda della sua sede, ci sono:
Quando parliamo di malattia rara familiare, la causa dei cavernomi cerebrali è da ricondursi alla genetica e, quindi, ad una predisposizione.
Nel caso delle forme sporadiche, invece, la causa non è nota. Lo stesso vale per le cause che scatenano la più temuta conseguenza dei cavernomi, ovvero le emorragie cerebrali.
Se si conoscessero le cause, sarebbe più facile individuare i pazienti a rischio, cosa che oggi purtroppo non si riesce a fare.
Un paziente affetto da cavernoma cerebrale sarà assistito da diverse figure mediche:
I controlli di queste malformazioni benigne sono eseguiti soprattutto attraverso risonanze magnetiche (RNM). Sarà il medico assieme al suo paziente a decidere con quale frequenza ripetere questo esame: si potrà ripetere la risonanza magnetica su un programma specifico oppure aspettare fino a quando non ci sono ulteriori sintomi, a meno che non si tratti di pazienti che potrebbero non essere in grado di segnalare i sintomi, come i bambini piccoli o quelli con problemi intellettivi o di comunicazione. Altri esami possibili sono la TAC e l’angiogramma, meno sensibili della risonanza.
Ci sono tre geni noti (CCM1, CCM2 e CCM3) che, se mutati, possono portare all’insorgenza della forma ereditaria della malattia. Dal punto di vista epidemiologico, forme ereditarie di angioma cavernoso esistono in ogni gruppo etnico in tutto il mondo. Ogni figlio di una persona con la forma ereditaria ha una probabilità del 50% di ereditare la malattia, che non salta nemmeno di generazioni. In ogni caso, almeno la metà delle persone portatrici di geni mutati hanno lesioni asintomatiche. I portatori di mutazione del gene CCM1 o CCM2 sviluppano angiomi cavernosi multipli e alcuni di loro anche malformazioni cavernose sotto la pelle.
La mutazione del gene CCM3 sembrerebbe causare una forma più aggressiva della malattia. Chi ne è affetto presenta anche altre problematiche (es. scoliosi e tumori benigni del cervello). Inoltre, sfortunatamente, il 50% di chi ha la mutazione potrebbe avere la prima emorragia già da bambino. Generalmente, i portatori di mutazione CCM3 sono i primi all’interno di una famiglia a manifestare la malattia e per questo motivo richiedono un monitoraggio più approfondito.
Il SSN autorizza una risonanza magnetica nucleare gratuita all’anno per questa tipologia di pazienti (CCM3 mutati).
Se l’angioma cavernoso sta causando sintomi, si dovrebbe discutere con il neurochirurgo circa le possibilità chirurgiche. La scelta di un intervento comporta sempre una valutazione dei rischi e dei benefici. In generale, gli esperti raccomandano l'intervento chirurgico:
Ci sono neurochirurghi specializzati in chirurgia cerebrovascolare (vasi sanguigni cerebrali) e cranica (tronco encefalico).
Il cavernoma è stato trattato per anni con radiochirurgia stereotassica, ma la sua efficacia non è chiara. Questo tipo di intervento prevede l’utilizzo di radiazioni dirette contro la lesione, senza la necessità di ricorrere all’intervento chirurgico. Gli esperti consigliano la radiochirurgia solo ai pazienti che presentano una singola lesione sintomatica, localizzata in una zona del cervello dove i rischi di un intervento chirurgico tradizionale sarebbero troppo elevati.
Oggi, però, inizia ad emergere l’alternativa farmacologica, anche se nessuna evidenza è disponibile finora.
I farmaci potrebbero essere utili per:
Si è concluso lo studio clinico TREAT-CCM, frutto della collaborazione tra il Dr.Roberto Latini, capo Dipartimento di Medicina Cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri, e la Prof.ssa Elisabetta Dejana, responsabile dell'Unità di ricerca del sistema vascolare del cancro, all’IFOM.
L’obiettivo era di individuare, tra i farmaci esistenti, possibili approcci terapeutici alternativi alla chirurgia, meno invasivi e più risolutivi. In particolare lo studio ha analizzato l'uso del propanolo, un farmaco già in commercio e in uso da almeno 40 anni per curare l’ipertensione, i tremori essenziali e altre patologie, per ridurre significativamente la formazione di cavernomi cerebrali. Lo studio clinico ha incluso 6 diversi centri clinici in Italia: il Policlinico, l’Istituto Besta, l’Ospedale Niguarda a Milano, l’Università Cattolica di Roma, Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo e l’Università di Messina. Prevedeva l’assunzione quotidiana del farmaco accompagnata da diverse indagini, tra cui una risonanza magnetica annuale centralizzata per tutti i pazienti al Policlinico di Milano, e dei prelievi che consentano l’identificazione e la caratterizzazione di nuovi marcatori diagnostici e terapeutici. Unico altro trial in corso è quello basato a Chicago, coordinato dal Dott. Issam Awad, che, con un disegno simile a Treat-CCM, valuta l’effetto di una statina, l’atorvastatina.
L’associazione Angioma Alliance è nata proprio per offrire ai pazienti e alle loro famiglie informazione e supporto e per responsabilizzare le persone colpite da angioma cavernoso guidandoli nella ricerca di migliori trattamenti e cure. Nel 2013, nasce anche un’associazione italiana, la A.N.A.C.C. onlus - Associazione Nazionale Angioma Cavernoso Cerebrale. Inoltre, l’associazione offre test genetici gratuiti per gli individui con angiomi cavernosi multipli, i quali non possono ottenere copertura assicurativa, e fornisce ai propri pazienti una rete molto ampia di centri clinici riconosciuti per assistenza specialistica multidisciplinare.
Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare - Dipartimento di Medicina Cardiovascolare
Editing Raffaella Gatta - Content Editor