Data prima pubblicazione
28/7/2023
May 17, 2022

Vaccino MPRV: cos'è e quali sono i benefici

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Il vaccino tetravalente MPRV è utile per prevenire morbillo, parotite, rosolia e varicella. Viene somministrato prevalentemente nei bambini ma può essere offerto anche agli adulti, nel caso non fossero stati vaccinati o non avessero ancora contratto una di queste infezioni.

Che cos'è e a cosa serve il vaccino tetravalente MPRV?

Il vaccino MPRV, chiamato anche trivalente + varicella o tetravalente, è un vaccino destinato prevalentemente ai bambini, che offre immunità contro quattro diverse malattie infettive:

  • morbillo
  • parotite
  • rosolia
  • varicella, il cui vaccino da un pò di tempo può essere somministrato contemporaneamente ai primi tre.

Le malattie infettive in questione sono tutte contagiose e di origine virale. La somministrazione dei vaccini MPRV è diventata obbligatoria dal 2017 per bambini a partire dagli 11 mesi fino ai 16 anni di età compresi. Possono comunque essere utilizzati anche negli adulti (per esempio le donne in età fertile), che necessitano di protezione perché non vaccinati da piccoli o perché non hanno mai contratto nessuna di queste quattro infezioni.

Da quali malattie protegge il vaccino tetravalente?

Il vaccino MPRV è un vaccino tetravalente che protegge dalle infezioni causate dai virus del morbillo, della parotite, della rosolia e della varicella.

Il morbillo

Il morbillo è causato da un virus a RNA a singolo filamento, del genere Morbillivirus e della famiglia dei Paramyxovirus.
 Il contagio avviene soprattutto per contatto diretto con goccioline di saliva diffuse mediante starnuti, tosse e mentre si parla; c’è comunque anche la possibilità di contagio toccando oggetti contaminati dall'agente infettivo. 
I primi sintomi della malattia sono raffreddore, febbre alta, inappetenza, tosse e stanchezza. A distanza di tre o quattro giorni da questi generalmente scompare la febbre e compare l’esantema: macchioline rosso-brunastre, leggermente in rilievo, sparse su tutto il corpo.
 Generalmente dal morbillo si guarisce spontaneamente; a volte, però, può succedere che degeneri causando complicanze come diarrea, otiti, congiuntiviti, encefaliti, meningiti e polmoniti.

La parotite

La parotite, conosciuta anche come “orecchioni” a causa del rigonfiamento delle parotidi (le ghiandole situate dietro alle orecchie), è causata da un virus a RNA a singolo filamento, del genere Rubulavirus e della famiglia dei Paramyxovirus. 
Il contagio avviene principalmente per contatto diretto con goccioline di saliva persone infette, ma, come per il morbillo, una sua trasmissione può avvenire anche toccando oggetti contaminati dal virus. 
L’infiammazione delle ghiandole salivari provoca dolore all’altezza delle orecchie, soprattutto quando si mastica o si deglutisce. Inoltre, tra i sintomi si riscontrano anche febbre, malessere generale e mal di testa. Generalmente il decorso della parotite è benigno. Solo in alcune rare circostanze, può succedere che la malattia degeneri causando encefaliti, meningiti, pancreatiti e danni all’udito. Le complicanze sono più frequenti nell’adulto, con un’incidenza di orchite stimata in 20-30% degli adulti con parotite.



La rosolia

La rosolia è causata da un virus a RNA a singolo filamento chiamato Rubella virus, del genere Rubivirus e della famiglia dei Togavirus.
 Ci si contagia mediante contatto diretto con goccioline di saliva di persone infette. La manifestazione tipica della malattia è la comparsa dell’esantema, tante macchioline rosse sparse su tutto il corpo, accompagnata da ingrossamento dei linfonodi e febbre, raffreddore, inappetenza e stanchezza. La malattia ha generalmente esito positivo, tranne che in alcuni rari casi in cui si presentano complicanze come encefaliti, otiti e piastrinopenia. 
La rosolia rappresenta un serio rischio in gravidanza, in quanto se contratta è capace di causare aborti spontanei e anomalie nello sviluppo del feto.

La varicella

La varicella è causata da un virus a DNA a doppio filamento, chiamato Varicella Zoster, appartenente al genere Varicellovirus e alla famiglia degli Herpes virus.
 La manifestazione tipica della varicella è la comparsa di un esantema in seguito a febbre. Le macchie rosse e piuttosto fastidiose causano molto prurito e, col passare dei giorni, si trasformano in pustolette, piene di liquido contenente nuove particelle virali. Per questo motivo non devono assolutamente essere rotte, in quanto contagiose, ma bisogna fare in modo che si asciughino diventando croste granulari. Quindi, la trasmissione della varicella può avvenire mediante le goccioline di saliva di persone infette o mediante il contatto con il liquido contenuto nelle pustole.
 La malattia ha comunque un decorso benigno, solo in alcuni rari casi può portare a encefaliti, polmoniti, glomerulonefriti e trombocitopenia. Il rischio di complicanze è maggiore negli adulti che nei bambini.

Da che cosa è composto il vaccino MPRV?

Il vaccino tetravalente MPRV è a base di virus vivi attenuati, cioè in grado di causare solo una forma molto lieve della malattia rispetto ai virus cosiddetti “selvatici” o “wild-type”, cioè quelli più frequenti nella popolazione naturale. Gli antigeni somministrati attraverso il vaccino stimolano il sistema immunitario nella produzione di anticorpi diretti contro i quattro diversi virus.

Come viene somministrato il vaccino tetravalente?


Il ciclo vaccinale del vaccino MPRV nei bambini consiste in due iniezioni diverse:

  • la prima tra i 13 e i 15 mesi, effettuata nella coscia;
  • la seconda intorno a 6 anni, effettuata nel braccio.

Negli adulti, invece, le due somministrazioni di vaccino sono solitamente più ravvicinate, a distanza di circa 4 settimane tra una dose e l'altra. La seconda dose è necessaria per aumentare la percentuale di persone che rispondono al vaccino, in particolare per quanto riguarda la protezione nei confronti del morbillo. Si stima, infatti, che già dopo la prima dose il 95% dei bambini sia immune a questa malattia. Questa percentuale aumenta a 98% dopo la seconda. L’immunità conferita dal vaccino è duratura e non sono previsti ulteriori richiami.

Quali sono i benefici del vaccino tetravalente?

Oggi non abbiamo ancora a disposizione farmaci efficaci e specifici per curare morbillo, parotite, rosolia e varicella.

I bambini (o gli adulti) che contraggono l’infezione e si ammalano, quindi, devono aspettare di guarire spontaneamente, nell'arco di circa 10-14 giorni. Morbillo, parotite, rosolia e varicella sono malattie nella maggior parte dei casi con esito benigno. Si tratta, però, di malattie molto contagiose: quando le coperture vaccinali erano basse il numero di casi ogni anno era molto elevato, cioè circa 20.000-80.000 casi all'anno). Di conseguenza, il numero di persone, e soprattutto bambini piccoli, che andava incontro a complicanze, come per esempio l’encefalite da morbillo, era tutt’altro che trascurabile. Basti pensare che l’epidemia di morbillo che ha colpito l’Italia nel 2017 ha causato 5401 casi e 4 morti.

Nei paesi a basso reddito il morbillo è tra le principali cause di morte in età pediatrica.

Queste malattie infettive comportano un rischio elevato di complicanze in chi ha un sistema immunitario più debole, a causa di malattie o dell'assunzione di farmaci immunosoppressori.

Inoltre, la rosolia e la varicella rappresentano un grosso rischio in gravidanza.

Quanto dura l'effetto del vaccino MPRV?

Il vaccino tetravalente garantisce un'immunità duratura che potenzialmente copre tutto l'arco della vita (in particolare per morbillo e rosolia), anche se poi questa protezione è destinata a ridursi con il tempo. Nelle persone che non hanno patologie del sistema immunitario l'effetto del vaccino MPRV dura almeno 20 anni.

Quali sono gli effetti avversi del vaccino tetravalente?

Gli effetti avversi del vaccino tetravalente sono di solito lievi, ben tollerati e si manifestano da 7 a 14 giorni dalla vaccinazione. Questi possono essere classificati in:

  • molto comuni;
  • comuni;
  • non comuni;
  • rari.

Gli effetti avversi segnalati più frequentemente sono rappresentati da disturbi di lieve o minima entità clinica, come arrossamento e dolore nella sede di iniezione del vaccino, febbre (anche alta), raffreddore, malessere generale, esantema e irritabilità, inappetenza e nervosismo. Questi disturbi sono temporanei e scompaiono nell’arco di pochi giorni. Alcuni, però, possono manifestarsi anche a parecchi giorni di distanza dalla somministrazione del vaccino.

Gli effetti avversi rari del vaccino tetravalente possono essere convulsioni febbrili, piastronopenia o reazioni allergiche a una delle componenti del vaccino. Questi fenomeni sono davvero molto rari (<0,1% dei vaccinati).

Generalmente per alleviare i sintomi post vaccinazione è sufficiente l’uso del paracetamolo.

È vero che chi è vaccinato può contagiare altre persone?

Dal momento che si tratta di vaccini contenenti virus vivi attenuati, alcune persone temono che i bambini vaccinati possano trasmettere ad altri la malattia. Questo non avviene per morbillo, parotite e rosolia. Nel caso del vaccino antivaricella, la possibilità di contagio esiste esclusivamente tramite contatto diretto con il liquido delle pustolette. Non c’è, invece, una possibilità di contagio per via aerea.

Quando non serve il vaccino tetravalente?

Le persone che hanno avuto la malattia o che sono già state vaccinate non devono ulteriormente sottoporsi a vaccinazione.

In più, il vaccino MPRV è controindicato per le donne in gravidanza: se si dovesse presentare necessità di essere immunizzate si consiglia di rimandare la vaccinazione a dopo il parto. Essendo il vaccino tetravalente a base di virus vivi attenuati, è consigliato di aspettare almeno 30 giorni prima di cercare una gravidanza, tempo necessario affinché il nostro sistema immunitario produca gli anticorpi necessari a combattere eventuali infezioni. Anche le donne che non hanno mai avuto la malattia e non si sono mai vaccinate contro MPRV, dovrebbero proteggersi contro questi virus, in previsione di una gravidanza.

Infine, anche chi è immunodepresso a causa di una terapia farmacologia a base di cortisone, immunosoppressori, antitumorali, oppure a causa diuna malattia, non può effettuare il vaccino tetravalente.

Raffaella Gatta - Content Manager

In collaborazione con Antonio Clavenna - Laboratorio di Epidemiologia dell'età evolutiva - Dipartimento di Epidemiologia medica

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