Data prima pubblicazione
January 22, 2025

Una Borsa di studio annuale donata dalla Fondazione della Comunità Bergamasca all’Istituto Mario Negri

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È stata consegnata ieri la Borsa di studio donata dalla Fondazione della Comunità Bergamasca a una ricercatrice dell’Istituto Mario Negri, Annalina Caroli, nella sede bergamasca dell’Istituto, all’interno del Kilometro Rosso.

La borsa, del valore di 21.000 euro, coprirà l’intera annualità 2025 e consentirà alla dottoressa Caroli di portare avanti i propri studi nel campo delle malattie rare. In particolare, il progetto sostenuto dalla Fondazione si propone di sviluppare una terapia cellulare per la cura della porpora trombotica trombocitopenica (cTTP), una rara patologia genetica caratterizzata dalla formazione di trombi nei piccoli vasi sanguigni di molti organi e causata dalla carenza di una proteina prodotta nel fegato. Obiettivo del progetto è la ricerca di una valida alternativa alla cura attuale, che con infusioni di plasma ogni 2-4 settimane, espone i pazienti a diverse complicazioni quali reazioni allergiche e anafilattiche e al rischio di infezioni.

A introdurre la ricerca, Ariela Benigni, Segretario scientifico dell’Istituto Mario Negri e Coordinatore delle ricerche per le sedi di Bergamo e Ranica:

“Siamo grati alla Fondazione della Comunità Bergamasca per la vicinanza che ha dimostrato al nostro Istituto di ricerca nel corso degli anni, sostenendo in passato un ampio programma di formazione per la scrittura scientifica e oggi una borsa di studio annuale proposta dalla Fondazione Aiuti Ricerca Malattie Rare. Il loro supporto è importante e consente alla nostra ricercatrice destinataria dei fondi di proseguire nella ricerca di una nuova strategia terapeutica per la porpora trombotica trombocitopenica”.    

Presente alla consegna il Presidente Fondazione della Comunità Bergamasca, Osvaldo Ranica:

"Sostenere la ricerca scientifica non è solo un dovere per favorire il progresso della medicina e migliorare l’aspettativa e la qualità della vita delle persone; lo è ancor di più nel caso delle malattie rare, che rischiano di restare ai margini dell’attenzione collettiva. Per la Fondazione della Comunità Bergamasca, che nasce per promuovere opportunità di sviluppo e benessere per le nostre comunità, un aspetto cruciale è anche il sostegno al lavoro delle giovani ricercatrici e dei giovani ricercatori. Siamo certi che il loro impegno, la loro passione e la loro costanza possano costruire un mondo migliore”.

Indice

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