Data prima pubblicazione
May 3, 2024

Studio CV-PREVITAL: verso la prevenzione digitale

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Completato il reclutamento dei partecipanti allo studio CV-PREVITAL, basato sull'utilizzo di una APP per la prevenzione cardiovascolare nella popolazione italiana.

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Per la prima volta in Italia un grande progetto della Rete Cardiologica sta utilizzando uno strumento digitale, una APP, per cercare di modificare fattori di rischio e stili di vita “non virtuosi” e di aumentare gli anni di “vita in salute”.

Milano, 3 maggio 2024 - Si è da poco concluso il reclutamento dei partecipanti per “CV-PREVITAL. Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana”, progetto nazionale frutto della collaborazione di 14 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), 22 Centri Sanitari Polifunzionali di medicina generale associati al Consorzio Sanità, oltre 70 farmacie associate a Federfarma Lombardia e tre partner tecnologici, il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica (CBIM), il Consorzio GARR (la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca) e YouCo (un’azienda specializzata in innovazione digitale).

Il progetto, promosso dal Ministero della Salute, trae origine da uno specifico mandato del Parlamento italiano che, con le leggi 17 dicembre 2018, n. 136 e 30 dicembre 2018, n. 145, ha disposto un finanziamento di 10 milioni di euro in favore degli IRCCS della Rete Cardiologica, il più grande network di ricerca italiano nel campo cardiovascolare. Centri coordinatori dello studio sono il Centro Cardiologico Monzino e l’Istituto Auxologico Italiano.

È il primo studio in Italia a cercare di dimostrare scientificamente, su un campione molto vasto di popolazione (28.000 volontari sani di entrambi i sessi, con un’età superiore ai 45 anni (56% donne) – che non abbiano mai subito un evento cardio o cerebrovascolare, possiedano uno smartphone e abbiano una certa dimestichezza con le APP), l’efficacia di un sistema digitale per la prevenzione cardiovascolare, vale a dire se sia davvero possibile migliorare l'educazione sanitaria e promuovere uno stile di vita sano nella popolazione con una APP integrata su una piattaforma informatica.

La APP è stata disegnata in modo da consentire il monitoraggio, l’educazione e la gestione da remoto di fattori di rischio cardiovascolare convenzionali ed emergenti e degli stili di vita scorretti, fornendo consigli e indicazioni, fungendo da diario e promemoria per l’utente (per registrare pressione arteriosa, frequenza cardiaca, calcolo dell’indice di massa corporea, glicemia…). Con una sezione basata sul gioco, per coinvolgere maggiormente i partecipanti allo studio.

Ci aspettiamo di vedere come e se tecnologie digitali come la APP del progetto, possano davvero migliorare le condizioni di rischio cardiovascolari delle persone. Siamo aperti a tutto, perché CV-PREVITAL è un progetto scientifico. Ma ci auguriamo di trovare delle soluzioni che poi si traducano in una proposta positiva di miglioramento - ha affermato il Prof. Gianfranco Parati, Direttore scientifico IRCCS Auxologico, e ricercatore principale dello studio insieme al Prof. Giulio Pompilio Direttore scientifico del Centro Cardiologico Monzino”.

L'IMPORTANZA DI "FARE RETE"

L’intero progetto – segnalato per la sua rilevanza all’interno del PNRS 2020-2022 e approvato nel novembre 2019 – è una macchina complessa che può funzionare solo grazie al fatto che gli IRCCS che vi partecipano sono realmente in rete tra loro e i ricercatori lavorano insieme con protocolli e standard operativi identici. Nessuno degli Istituti, da solo, sarebbe stato in grado di raggiungere una simile numerosità di partecipanti, indispensabile per garantire il peso statistico necessario alla scientificità dello studio. In parole semplici, senza la Rete Cardiologica non vi sarebbe il progetto CV-PREVITAL.

Complessivamente, più di 500 professionisti, tra medici, infermieri, ricercatori, ingegneri, biostatistici, tecnici di laboratorio e altre figure del settore medico sanitario stanno collaborando sinergicamente per il successo di questo progetto. La sfida è quella di promuovere una prevenzione sostenibile, basata sull’informazione, la consapevolezza e la personalizzazione degli interventi.  Questo obiettivo è fondamentale non solo per i singoli cittadini, ma anche per il Sistema Sanitario Nazionale, poiché una prevenzione efficace è indispensabile per ridurre il peso di patologie, come quelle cardiovascolari, che incidono profondamente sulla vita delle persone, sulle strutture sanitarie e sull’economia del paese.

COME FUNZIONA IL PROGETTO CV-PREVITAL

Il progetto “CV-PREVITAL, Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana” nasce per sviluppare e validare scientificamente, per la prima volta in Italia, un modello di prevenzione primaria basato sull’impiego di tecnologie digitali. In pratica, i ricercatori del progetto CV-PREVITAL stanno cercando di capire se è possibile migliorare la prevenzione cardiovascolare con uno strumento digitale (una APP per smartphone), che “prende per mano” le persone che la utilizzano nel loro percorso di prevenzione fornendo loro consigli e indicazioni non soltanto sui fattori di rischio convenzionali (ipertensione, ipercolesterolemia, glicemia, ecc...), ma anche, e soprattutto, sui cosiddetti fattori di rischio emergenti, come le caratteristiche psico-comportamentali della persona o le alterazioni del sonno.

La app, inoltre, funge da diario e promemoria per l’utente. I ricercatori verificheranno se e come saranno cambiati i fattori di rischio che il partecipante aveva all’inizio dello studio, vale a dire se l’intervento ha permesso di modificare effettivamente i livelli di colesterolo e della glicemia, i livelli di pressione arteriosa, le alterazioni del sonno, l'ansia e così via.

Per coinvolgere maggiormente i partecipanti allo studio, la APP contiene anche una sezione basata sul gioco: con comportamenti “virtuosi” in termini di prevenzione cardiovascolare, l’utente può raccogliere un tesoretto di “punti conoscenza”, da condividere con la community CV-PREVITAL. Naturalmente, la riservatezza e la privacy sono garantite: tutti i dati raccolti all’ingresso (una serie di questionari e un piccolo set di esami) e i dati raccolti dalla APP, in modo criptato confluiscono nella banca dati della Rete Cardiologica senza possibilità di risalire al nome del partecipante. E la piattaforma dati della Rete è protetta seguendo tutti gli standard di protezione conformi con la normativa europea per i dati sensibili.

App CV- PREVITAL: oltre un milione di messaggi educazionali e motivazionali personalizzati

La App CV-PREVITAL, progettata sotto la guida degli esperti della Rete Cardiologica, a oggi ha inviato oltre un milione di messaggi educazionali e motivazionali personalizzati, pensati per migliorare  la conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolare e per fornire una guida completa per una  prevenzione efficace, basata su un’alimentazione equilibrata, un’adeguata attività fisica, il controllo  dello stress e l’abbandono delle abitudini dannose come ad esempio il fumo di sigaretta o l’eccessivo  consumo di alcol. Questo risultato, di grande rilevanza dal punto di vista dell’educazione alla salute, sarebbe stato impossibile da raggiungere senza il supporto della tecnologia digitale.

Sebbene i risultati sull’efficacia dell’app non siano ancora disponibili, poiché lo studio è tuttora in corso, i dati raccolti verranno analizzati nei prossimi mesi. Il dataset prodotto, che contiene oltre 1.000 variabili demografiche, biochimiche, cliniche e sugli stili di vita, rappresenta la più ampia raccolta di dati correlati alla prevenzione cardiovascolare a livello nazionale. L’analisi di tali dati consentirà di ottenere una panoramica accurata della situazione epidemiologica della popolazione italiana in tale ambito, basata non solo sui fattori di rischio noti, ma anche su una serie di fattori emergenti che spaziano dagli aspetti socio-economici a quelli psico-comportamentali.

CV-PREVITAL: UNA “MACCHINA” A DISPOSIZIONE DELLA RICERCA DEGLI IRCCS

Il progetto CV-PREVITAL di prevenzione primaria cardiovascolare di Rete Cardiologica, oltre a essere uno studio senza prevedenti per l’Italia, comporta anche numerosi vantaggi “collaterali”, primo fra tutti quello di mostrare la ragion d’essere di un network di ricerca in ambito cardiovascolare nato proprio per favorire la cooperazione tra gli IRCCS.  La potentissima infrastruttura dati e organizzativa creata tra i vari IRCSS dalla Rete per il progetto CV-PREVITAL, potrà essere utilizzata anche per progetti futuri. E c’è di più: una volta concluso il progetto CV-PREVITAL, la struttura di relazioni messa in opera con il progetto consentirà agli IRCCS di interagire direttamente con i medici di Medicina generale e con le farmacie del territorio per realizzare nuovi progetti di studio e di ricerca per la salute, la prevenzione e la cura di tutti gli italiani. Lo conferma, tra l’altro, anche il Presidente del Consorzio Sanità Co.S., Dr. Antonio Di Malta, secondo il quale il progetto CV-PREVITAL potrà rappresentare per la Medicina generale un fattore potente di riorganizzazione, in relazione a progetti di prevenzione primaria e secondaria, ad attività di telemedicina, con forte motivazione per tutto il personale. Questa raccolta dati inoltre sarà preziosa per monitorare l’impatto sulla salute dei cittadini di nuovi interventi di prevenzione. 

Il progetto CV-PREVITAL costituisce, quindi, uno strumento generale che potrà fungere da incubatore di ricerca per i singoli IRCCS partecipanti alla Rete, anche facilitando la loro collaborazione con la medicina generale del territorio. Un valore aggiunto importantissimo, che giustifica il finanziamento di dieci milioni di euro stanziato dal Ministero della Salute.

La governance del progetto CV-PREVITAL è un progetto di Rete Cardiologica (Presidente Dr. Lorenzo Menicanti, Direttore Scientifico del Policlinico San Donato). I principal investigator dello studio sono il Prof. Gianfranco Parati, Direttore Scientifico Istituto Auxologico Italiano e il Prof. Giulio Pompilio, Direttore Scientifico Centro Cardiologico Monzino, affiancati, come co-principal investigators, dal Prof. Damiano Baldassarre, Responsabile Area prevenzione del Monzino, e dalla Prof.ssa Licia Iacoviello, Responsabile Laboratorio di Epidemiologia Genetica e Ambientale IRCCS Neuromed.

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