Data prima pubblicazione
June 6, 2024

Morbillo: sintomi, cause, cure e come prevenirlo

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Il morbillo è una malattia infettiva esantematica di origine virale, tra le più contagiose al mondo. Cos'è, come si diffonde e quali sono le ragioni dell'aumento dei casi in Italia e in Europa.

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Aumentano, in Europa, i casi di morbillo.

Gli ultimi dati ci raccontano che solo durante i primi 3 mesi del 2024 sono stati segnalati 56.634 contagi in 45 dei 53 Paesi dell’Oms contro i 61.070 dell’intero 2023.  

In Italia, si legge sul bollettino periodico Morbillo & Rosolia News curato dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, nei primi quattro mesi del 2024 sono stati registrati 399 casi, l’88% in persone non vaccinate, con un picco nel mese di aprile (145 persone contagiate contro un solo caso nello stesso periodo del 2023).

Le ragioni? Possono essere diverse.

Il morbillo si presenta con un andamento epidemico ogni 3-4 anni. Ogni 3-4 anni, cioè, si verifica un’impennata dei casi. La ragione è che nell’arco di un’epidemia chi si ammala diventa immune per cui “si somma” alle persone vaccinate. Accade, quindi, che il virus circoli poco. Finché non si accumulano nuovamente casi suscettibili al contagio - per esempio soggetti troppo piccoli per vaccinarsi o non vaccinati - e di nuovo scatta l’epidemia.

A complicare tutto c’è stato il Covid.

Dal 2020 al 2022 sono stati rilevati pochissimi casi di morbillo: il fatto che durante il COVID si indossasse la mascherina ha portato ad una diminuzione dei contagi, che poi però sono esplosi quando l’obbligo è decaduto.

La pandemia ha portato, inoltre, a una battuta d’arresto negli sforzi di sorveglianza e immunizzazione. La sospensione dei servizi di vaccinazione e il calo del numero delle vaccinazioni in tutto il mondo hanno lasciato milioni di bambini vulnerabili a malattie prevenibili come il morbillo. "Negli ultimi tre anni, più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo. La conseguenza di ciò è un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022", si legge in una recente dichiarazione congiunta della Commissione Ue, dell'Oms e dell'Unicef.

Morbillo: cos'è e tutto quello che c'è da sapere

Il morbillo è una malattia infettiva esantematica, una delle più contagiose al mondo: colpisce tutti, ma è più comune nei bambini. L’uomo è l’unico “ospite naturale”.  È una patologia che può avere complicazioni gravi, che in alcuni casi, anche se rari, possono portare alla morte. Vaccinarsi è il modo migliore per evitare di ammalarsi o di trasmettere il virus ad altre persone.

I sintomi del morbillo: ecco come si trasmette ad una persona

Il morbillo si trasmette attraverso le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Il virus rimane infettivo nell’aria e sulle superfici infette fino a due ore: ogni ammalato può contagiare tra le 12 e le 18 persone.

I sintomi iniziano solitamente 7-14 giorni dopo l’esposizione al virus. La contagiosità permane fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, ed è massima tre giorni prima, quando compare la febbre.

I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore e durano generalmente 4-7 giorni:

  • Tosse
  • Naso che cola
  • Congiuntivite
  • Febbre alta
  • Mal di gola
  • Stanchezza
  • Dolori muscolari

Nei giorni successivi compaiono dei puntini bianchi con un centro blu-bianco che appaiono all'interno della bocca, sulla mucosa delle guance. Si chiamano macchie di Koplik e sono un segno distintivo del morbillo.

Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica della malattia (esantema), che si manifesta con piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, poi su tutto il resto del corpo.

L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, mentre l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno.

La conferma della diagnosi avviene di solito tramite la ricerca nel siero del sangue di anticorpi IgM specifici diretti contro il virus del morbillo.

Quali sono le principali cause che comportano l'insorgere di questa malattia infettiva?

Il morbillo è causato dall’esposizione a un virus a RNA a singolo filamento appartenente al genere Morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae).

La differenza tra varicella e morbillo

La varicella e il morbillo sono entrambe malattie infettive comuni nell'infanzia, ma sono causate da virus diversi e presentano sintomi distinti.

Nel caso del morbillo parliamo di un virus appartenente alla famiglia delle Paramixoviridae, mentre la varicella è determinata dal Varicella Zoster, un Herpesvirus. Il secondo elemento di distinzione è il tempo di incubazione: nel caso del morbillo va tra i 7 e i 14 giorni. Nel caso della varicella si varia tra i 14 e i 21 giorni.

L’ eruzione cutanea tipica della varicella è di tipo diverso da quella del morbillo, inizia con macchioline rosse che si trasformano in vescicole piene di liquido che poi si rompono e formano croste. L'eruzione inizia generalmente sul tronco e sul viso e si diffonde al resto del corpo.

Come prevenire il morbillo: consigli e indicazioni utili

Nonostante non esista una terapia specifica, il modo più efficace per prevenire il morbillo e limitarne la diffusione è il vaccino.

Perché fare il vaccino MPRV?

La vaccinazione è in grado di immunizzare dalla malattia per periodi molto lunghi. Si tratta di un vaccino poco costoso, efficace e sicuro, con un profilo di sicurezza molto alto.

Il vaccino contiene il virus in forma indebolita (virus vivo attenuato). Viene somministrato insieme al vaccino contro la parotite e la rosolia in concomitanza con l’anti-varicella, in somministrazioni separate o come vaccino combinato tetravalente (vaccino MPRV). Dal 2017 il vaccino è obbligatorio per tutte le persone nate dopo il 2000.

Dopo l’introduzione della vaccinazione (avvenuta nel 1976, ma diventata pratica diffusa solo nei primi anni ’90, con l’introduzione del vaccino combinato trivalente) il numero di casi segnalati ogni anno in Italia è diminuito notevolmente. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità si è passati da 74 000 casi per anno, corrispondenti a un’incidenza di circa 150 casi/100 000 abitanti a un’incidenza media di 81 casi/100 000 negli anni ’80 e di 41 casi/100 000 negli anni ‘90. Nel corso degli ultimi 24 anni, le due epidemie più importanti sono avvenute nel 2002-2003 (più di 31.000 casi accertati) e nel 2017-2018 (circa 8.000 casi).

Oltre alla protezione individuale dai rischi della malattia, è importante vaccinarsi per ridurre la circolazione del virus e proteggere le persone più vulnerabili, per esempio chi ha le difese immunitarie indebolite per malattia o assunzione di terapie farmacologiche, che non possono effettuare la vaccinazione e che hanno una probabilità alta di complicanze in caso di infezione.

Con una percentuale molto alta di persone vaccinate (superiore al 95%) è possibile ottenere un’immunità di gruppo (herd immunity): il virus non riesce a trasmettersi tra le persone all’interno di quella popolazione. Se questa immunità è mantenuta nel tempo si parla di “eliminazione” del morbillo.

Nel 2021, 33 nazioni della regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità avevano raggiunto l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo. Finché, però, il virus continua a circolare negli altri paesi, l’eliminazione è una conquista provvisoria e occorre continuare a garantire un’elevata percentuale di vaccinati per garantirla.

Le due dosi del vaccino trivalente contro il morbillo

Sono due le dosi di vaccino indicate:

La prima dose è raccomandata nel corso del secondo anno di vita (tra il tredicesimo e il quindicesimo mese) ed è efficace al 95%

La seconda dose è raccomandata nel sesto anno di vita (tra 5 e sei anni). La protezione ottenuta è superiore al 98%

Ci si può vaccinare da adulti?

Il morbillo non è solo una malattia dell’infanzia, ma colpisce anche gli adulti (soggetti con età superiore ai 20 anni) anche se più raramente rispetto ai più piccoli. Il morbillo non è "più pericoloso" se lo si contrae in età adulta (dopo i 20 anni), ma resta un'infezione insidiosa, che presenta le medesime complicanze, anche gravi, che può dare  in età infantile (bambini sotto i 5 anni di vita).

È possibile vaccinarsi anche da adulti. Il vaccino è consigliato per coloro che non si sono vaccinati e non si sono ammalati di morbillo in precedenza, che sono completamente sprovvisti di un'immunizzazione contro il virus del morbillo, allo stesso modo di un bambino ai primi anni di vita.

Lo schema di vaccinazione prevede nel caso degli adulti la somministrazione di due dosi a distanza di almeno un mese una dall’altra.

Chi non può vaccinarsi

  • Chi ha avuto una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose di vaccino o ha manifestato una reazione allergica grave a un componente del vaccino  
  • Chi assume farmaci di tipo immunosoppressivo o ha deficit del sistema immunitario di tipo grave.
  • Le donne in gravidanza

Effetti collaterali del vaccino

Effetti indesiderati che possono comparire in seguito alla somministrazione del vaccino sono:

  • Febbre: compare in genere 5-12 giorni dopo la vaccinazione (5-10%)
  • Gonfiore e dolore al sito di iniezione (17-30%)
  • Esantema (5%)
  • Convulsioni febbrili (1 caso ogni 2.000-3.000 vaccinati)
  • Riduzione del numero di piastrine (piastrinopenia) (1 caso su 30.000 vaccinati)

Come curare il morbillo: terapie e cure disponibili

Non esiste una cura specifica, la terapia è generalmente di supporto e finalizzata a gestire la malattia e prevenire complicazioni. I sintomi possono essere trattati in vari modi:

  1. Riposo
  2. Idratazione
  3. Antipiretici come il paracetamolo o l'ibuprofene per abbassare la febbre
  4. Dieta leggera

Quali sono le possibili complicanze di questa malattia?

Il morbillo può portare a gravi complicanze, anche se queste ultime sono abbastanza rare.

Le complicazioni possono includere:

  • cecità
  • encefalite (un'infezione che causa gonfiore al cervello e potenzialmente danni al cervello)
  • diarrea e disidratazione
  • otite
  • gravi problemi respiratori inclusa la polmonite.

Quelle più frequenti sono otite media (7-9% dei casi) e diarrea (6%). In un caso su 20 il morbillo si complica con la comparsa della polmonite, in uno su 1000 compare l’encefalite. In un caso ogni 1.000-3.000 ci possono essere gravi complicanze che portano alla morte. A rischio, in particolare, i neonati e le persone immunodepresse. A 7-10 anni dalla malattia in un caso su 100mila si può presentare una complicanza estremamente rara ma mortale, la panencefalite subacuta sclerosante (PESS).

Anche un solo caso di morbillo dovrebbe rappresentare un’urgente chiamata all’azione.” - ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale dell’Europa per l’OMS - “Nessuno dovrebbe subire le conseguenze di questa malattia devastante ma facilmente prevenibile. Plaudo a tutti i Paesi che hanno accelerato gli sforzi per interrompere la trasmissione recuperando le vaccinazioni. Esorto tutti i Paesi ad agire immediatamente, anche laddove la copertura vaccinale complessiva è elevata, per vaccinare i soggetti vulnerabili, colmare le lacune immunitarie e impedire così che il virus prenda piede in qualsiasi comunità”.

Marianna Monte | Giornalista

con la consulenza di Antonio Clavenna | Laboratorio di Epidemiologia dell'età evolutiva

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