Data prima pubblicazione
August 27, 2024

Herpes Zoster: che cos'è il fuoco di Sant'Antonio?

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L'Herpes Zoster, più noto come fuoco di Sant'Antonio, è un'infezione causata dallo stesso virus della varicella. Le cause, i sintomi, la cura, il vaccino.

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Capita che il virus responsabile della varicella (varicella-zoster - VZV), dopo essere rimasto dormiente per anni (a volte decenni) nei gangli nervosi, all’improvviso si riattivi. Causando l’Herpes Zoster. Succede nel 10-20% dei casi.

L’Herpes Zoster è anche noto come “fuoco di Sant’Antonio” a causa di un’antica associazione con l’eremita Antonio Abate (250-356 circa). Il monaco egiziano, in base all’interpretazione mistico-religiosa, resistette nel deserto agli insidiosi attacchi del demonio, riportando dolorose ustioni sul corpo. Per questo motivo è stato associato all’infezione da Herpes Zoster, nota per provocare una sensazione di bruciore molto intenso sulla pelle simile, per l’appunto, a quello di una bruciatura.

Tipicamente l’infezione si manifesta con un’eruzione cutanea di forma allungata che, di solito, si sviluppa su un lato del corpo, seguendo il percorso di un nervo cutaneo o di un gruppo di nervi (dermatomero). È raro che coinvolga entrambi i lati del corpo.

Il fuoco di Sant’Antonio compare più frequentemente su torace e addome, ma può colpire anche viso e cuio capelluto (quando colpisce il volto può coinvolgere gli occhi) o collo e schiena. Le vescicole dell’Herpes si manifestano a grappolo, sono simili a piccole bolle piene di liquido. Permangono per 7 giorni circa, poi si trasformano in croste. Le croste spariscono in 2-3 settimane.

Quali sono le cause dell'Herpes Zoster

Gli studiosi ritengono che la riattivazione del virus Varicella-Zoster sia legata a un abbassamento improvviso delle difese immunitarie.

Tra le cause della riattivazione dell’Herpes Zoster ci sono quindi tutti quei fattori in grado di ridurre le difese immunitarie dell’organismo. Come ad esempio:

  • Periodi di forte stress
  • Trattamenti immunosoppressivi (tipici dei trapianti d’organo)
  • Malattie che colpiscono il sistema immunitario, come l’HIV, il tumore o l’insufficienza renale cronica
  • L’avanzare dell’età, che può compromettere o indebolire le difese immunitarie
  • Patologie croniche come diabete, asma bronchiale, malattie cardiovascolari

Come ci si contagia?

Chi ha l’herpes zoster è contagioso: può quindi trasmettere il virus a chiunque non abbia ancora avuto la varicella o non sia vaccinato contro quest’ultima. Come si trasmette? Il virus si trasmette per via aerea o mediante il contatto delle vescicole-pustole della pelle aperte che contengono il virus. Ma chi viene contagiato, dato che si tratta del primo incontro col virus varicella-zoster, contrarrà la varicella, non il fuoco di Sant’Antonio.

Il consiglio è di evitare di condividere asciugamani, accappatoi e indumenti con altre persone, cercare di non frequentare luoghi pubblici e sottrarsi al contatto diretto, pelle a pelle, con altre persone. Almeno fino a quando l’ultima vescicola non si sia seccata e trasformata in crosta: il momento in cui non si è più contagiosi.

Come capire quando si tratta di Herpes Zoster: i sintomi

Il caratteristico rash cutaneo dalla forma allungata ricoperto da vescicole e piene di liquido (come quelle della varicella) non è l’unico sintomo dell’Herpes Zoster. L’infezione presenta altri sintomi caratteristici che possono manifestarsi durante o anche prima dell’insorgere della malattia.

Tra questi:

  • Dolore forte e bruciore (sono tra i primi sintomi della patologia, talvolta iniziano prima che compaiano le macchie)
  • Prurito e sensibilità della pelle
  • Mal di testa
  • Sensibilità al tatto e alla luce
  • Febbre (raramente)
  • Brividi
  • Dolori di stomaco
  • Senso di affaticamento

Nel caso in cui l’herpes coinvolga anche il viso, in particolare la zona degli occhi – in questo caso la malattia prende il nome di Herpes Zoster Oftalmico - è importante rivolgersi tempestivamente al medico per ricevere le cure del caso: in assenza di un trattamento adeguato la vista può subire infatti gravi ripercussioni.

Quali sono le pericolosità di questa patologia?

L'Herpes Zoster può essere pericoloso per diverse ragioni, soprattutto a causa delle gravi complicazioni che può causare. Ecco i principali motivi per cui l'herpes zoster è considerato pericoloso:

  1. Nevralgia Post-Erpetica (PHN): è la complicazione più comune dell'herpes zoster. Si tratta di un dolore intenso che persiste per diversi mesi, persino un anno, dopo la guarigione dell'eruzione cutanea. Una complicanza grave e invalidante, difficile da trattare.
  2. Zoster Oftalmico: Se l'herpes zoster colpisce il nervo trigemino può coinvolgere l'occhio e causare infiammazione della cornea (cheratite), aumento della pressione intraoculare (glaucoma), e, nei casi più gravi, può portare alla perdita della vista.
  3. Complicazioni Neurologiche: l’herpes zoster può causare diverse complicazioni neurologiche, tra cui meningite, encefalite e, in rari casi, paralisi dei nervi colpiti, come la paralisi di Bell (paralisi del nervo facciale).
  4. Cicatrici: Le lesioni derivate dall’eruzione cutanea possono lasciare cicatrici permanenti, specialmente se le vescicole si infettano o se vengono grattate.
  5. Complicazioni Uditive e dell'Equilibrio: Se il virus colpisce il ganglio genicolato del nervo facciale, può causare la Sindrome di Ramsay Hunt, caratterizzata da paralisi facciale, eruzione cutanea nell'orecchio, e perdita dell'udito.
  6. Aumento del rischio di ictus: secondo uno studio britannico presentato su Neurology l’infezione da Herpes Zoster nelle persone di età inferiore ai 40 anni aumenterebbe il rischio di ictus del 75% e di infarto del 50%.

Trattamenti per il fuoco di Sant'Antonio: ecco come curarlo  

L’Herpes Zoster in genere guarisce spontaneamente. Le cure hanno lo scopo principale di alleviare il dolore, ridurre la gravità e durata dei sintomi e prevenire eventuali complicazioni.

In genere si ricorre all’utilizzo di farmaci antidolorifici (paracetamolo e ibuprofene) per il sollievo dal dolore e specifici farmaci antivirali (Aciclovir, Valaciclovir, e Famciclovir) che bloccano la replicazione virale e quindi riducono la proliferazione del virus e la severità e la durata della malattia. Questi ultimi vanno assunti entro le prime 48-72 ore dalla comparsa dell’eruzione cutanea.

Le lesioni cutanee vanno mantenute pulite e asciutte per evitare infezioni batteriche della cute. È possibile applicare su queste ultime lozioni contenenti calamina o creme a base di lidocaina per alleviare il prurito e il dolore. Un bendaggio morbido con una garza sterile può essere indicato per proteggere le lesioni dal contatto con gli indumenti.

Quante volte può venire l’Herpes Zoster

L'Herpes Zoster generalmente si manifesta una sola volta nella vita di una persona. La recidiva tuttavia, seppur rara, non è impossibile.

Gli studi indicano che il rischio di recidiva può essere influenzato da fattori come l'età, la salute del sistema immunitario, il sesso femminile (le donne sono più colpite), la storia familiare e malattie predisponenti come il diabete. La gravità dell'episodio iniziale di HZ, in particolare se coinvolge complicazioni come la nevralgia post-erpetica o l'herpes zoster oftalmico, può aumentare la probabilità di ricaduta.

Prevenzione dell'Herpes Zoster: quanto è importante la vaccinazione?

Il vaccino contro l'Herpes Zoster può ridurre significativamente il rischio di sviluppare la malattia e soprattutto le sue complicazioni (che possono essere anche gravi). È particolarmente raccomandato per gli adulti sopra i 50 anni, mentre non è indicato in gravidanza, nei bambini, negli adolescenti.

Il vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio contiene una forma attenuata del virus varicella-zoster che, se iniettata tramite puntura sottocutanea, stimola la produzione di anticorpi. Dal 2021 esiste un nuovo vaccino ricombinante, più specifico e completo, efficace al 91% contro l'Herpes Zoster e all’ 89% contro la nevralgia post erpetica. Secondo una recente ricerca pubblicata su Nature Medicine il vaccino ricombinante offrirebbe una protezione maggiore contro la demenza rispetto al vaccino vivo attenuato.

Marianna Monte | Giornalista

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