L'8 Ottobre scorso, presso il Parlamento Europeo, i ricercatori del Mario Negri insieme a ricercatori provenienti da Irlanda, Scozia, Spagna e Grecia hanno presentato i risultati principali e le raccomandazioni prodotte in 4 anni di studi scientifici condotti all’interno del progetto Horizon 2020 TackSHS.
Il progetto TackSHS mira a chiarire in modo completo l'impatto che l'esposizione al fumo passivo delle sigarette convenzionali e il vapore passivo delle sigarette elettroniche ha sulla salute respiratoria della popolazione Europea in base alle caratteristiche socioeconomiche e ad altri fattori determinanti.
L'approccio globale e integrato del progetto TackSHS ha consentito un importante passo avanti, rispetto alla situazione attuale, nella comprensione dell'impatto sulla salute dell'esposizione al fumo passivo delle sigarette convenzionali e del vapore passivo delle sigarette elettroniche. Fornisce, inoltre, la base per raccomandazioni sulle politiche sanitarie per aiutare i paesi Europei a ridurre ulteriormente i danni causati dall’esposizione al fumo passivo delle sigarette convenzionali e del vapore passivo dalle sigarette elettroniche.
I nuovi dati del progetto Horizon 2020 TackSHS rivelano i risultati
Nonostante l'enorme sforzo dell'ultimo decennio di applicare i divieti di fumo negli Stati Membri dell'Unione Europea (UE), l'esposizione quotidiana al fumo passivo nei non fumatori è ancora molto diffusa nei Paesi Europei.
Come dimostrano i dati raccolti dal Mario Negri nell'indagine condotta in 12 paesi europei, in media, il 31% della popolazione è esposto giornalmente al fumo passivo, valore che varia dal 24% in Irlanda al 68% in Grecia, in particolare nei bar e ristoranti, nei luoghi di lavoro, nelle abitazioni private e nelle automobili.
Alcuni ricercatori che hanno partecipato al progetto TackSHS hanno condiviso numeri preoccupanti riguardanti:
L'esposizione giornaliera al fumo passivo dei non fumatori è molto diffusa nella maggior parte dei Paesi Europei (come già detto, 31% in totale), in particolare all’interno dei bar e ristoranti, nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni private.Il fumo e il fumo passivo sono presenti in quasi tutte le terrazze all'aperto di bar e ristoranti in tutta Europa, anche in Paesi con legislazioni che regolano il fumo in questi luoghi.
Inoltre, il fumo e il fumo passivo sono presenti nella maggior parte dei parchi giochi e degli ingressi delle scuole di tutta Europa, in particolare nei quartieri e nelle zone più povere.In Europa, tre fumatori su cinque permettono di fumare nelle proprie case. Infatti, sono stati rilevati livelli molto elevati di esposizione al fumo passivo, che possono potenzialmente colpire sia bambini che altri familiari.
Non solo, anche i livelli di fumo passivo nelle auto dei fumatori sono risultati molto elevati, con concentrazioni di nicotina superiori a quelle osservate nelle case dei fumatori.
Gli studi hanno portato alla conclusione che le conseguenze di salute attribuibili all'esposizione al fumo passivo è ancora notevole nell'UE, principalmente a causa dell'esposizione al fumo passivo in casa.
Solo nel 2017:
Per quanto riguarda l'utilizzo di sigarette elettroniche e l'esposizione ai loro vapori, le analisi hanno dimostrato che la prevalenza di utilizzo di questo dispositivo è relativamente bassa e diversificata in Europa. È più frequente nei giovani e di solito viene utilizzata in concomitanza con il fumo di sigarette tradizionali.
Gli studi hanno confermato che l'uso di sigarette elettroniche compromette la qualità dell'aria aumentando i livelli di particolato, nicotina e composti organici volatili; mentre gli individui esposti ai vapori delle sigarette elettroniche hanno avuto alterazioni immediate della loro funzione polmonare (meccanica respiratoria e biomarcatori espirati) e hanno manifestato sintomi come irritazione agli occhi, al naso e alla gola.
Inoltre, il costo annuale dei DALY (anni in salute) persi a causa dell'esposizione al fumo passivo è in media pari a 356 milioni (dato aggiustato per potere d'acquisto; anno 2017) nei 28 Stati Membri dell'UE. Le differenze tra Paesi sono notevoli. La Germania è lo Stato Membro con le perdite più elevate (€1695 milioni) e Malta (€11 milioni di euro) è quello con le perdite più basse. Tali differenze riflettono principalmente le differenze nella dimensione della popolazione, ma anche le differenze nella prevalenza dell'esposizione al fumo passivo.
I modelli di simulazione economica hanno previsto che, nel periodo 2020-2024, uno scenario di case completamente senza fumo” genererebbe delle riduzioni nei costi dell'assistenza sanitaria che vanno da €40 milioni in Bulgaria a oltre €200 milioni in Germania. In uno scenario senza esposizione al fumo passivo, i risparmi dell'assistenza sanitaria sui costi sarebbero notevolmente più alti, raggiungendo ad esempio ben €800 milioni solo in Germania.
Tutti i partecipanti, inclusi i sostenitori internazionali di salute pubblica, funzionari e rappresentanti degli Stati Membri e dell'UE, professori universitari, professionisti sanitari, rappresentanti di società scientifiche e ONG orientate alla salute, e giornalisti di diversi mezzi di comunicazione, hanno unito le forze per promuovere il controllo del tabagismo e per adottare le misure necessarie per proteggere la salute pubblica.
Il Consorzio del Progetto suggerisce le seguenti misure per una presa di posizione urgente da parte dei governi.
In questo ambito si inserisce un ulteriore studio dell'Istituto Mario Negri attualmente in corso per valutare il livello di inquinamento delle case italiane in cui vive un utilizzatore di sigaretta eletrtronica e gli effetti tossici sui conviventi non fumatori.
A livello italiano è importante la presa di posizione del Comitato di Bioetica che proprio nei giorni scorsi ha presentato una mozione alla presidenza del Consiglio dei ministri in cui vengono richiesto di evitare il fumo anche in:
Il consiglio inoltre è quello di estendere le limitazioni anche alle sigarette a tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche.
Silvano Gallus - Capo Laboratorio Epidemiologia degli stili di vita
Dipartimento Ambiente e Salute
Editing D. Abbatantuono