Milano, 15 marzo - In occasione della Brain Awareness Week, la campagna globale dedicata alla sensibilizzazione sullo studio del cervello, l’Istituto Mario Negri ha rinnovato l’appuntamento con l’iniziativa “Esplora il tuo cervello”, con l’obiettivo di stimolare nei giovani l’interesse per le neuroscienze e le materie STEM, attraverso un approccio pratico e innovativo.
La mattinata ha previsto la partecipazione attiva degli studenti degli ultimi anni di 4 Istituti di istruzione superiore di Milano e hinterland che hanno avuto l’opportunità di affiancare ricercatori e ricercatrici dei Dipartimenti di Neuroscienze e di Danno Cerebrale e Cardiovascolare Acuto in una serie di esperienze di laboratorio avanzate. In laboratorio, i ragazzi si sono cimentati in diversi tipi di analisi biologiche, entrando nel vivo della ricerca. Un’occasione unica per osservare da vicino la complessità della struttura cerebrale e comprendere come le moderne tecniche di indagine possano svelarne i segreti.
“I ragazzi sono davvero entusiasti di questa esperienza perché permette loro di applicare concretamente ciò che studiano sui testi di anatomia e patologia - ha dichiarato la Prof.ssa Salvatrice Calabrò, docente del Liceo e Istituto Tecnico Primo Levi di Bollate (MI), a indirizzo biosanitario –. Per loro si tratta uno stimolo essenziale soprattutto in ottica futura, per aiutarli a perseguire i loro obiettivi e progetti. È un momento ancora più significativo se teniamo conto dell’alta percentuale di studentesse presenti oggi e della possibilità quindi di sensibilizzarle e farle avvicinare alle materie STEM, incoraggiandole a considerare percorsi di studio in ambito scientifico e tecnologico.”
Accanto alle attività sperimentali, un focus particolare è stato dedicato all’Intelligenza Artificiale e al suo legame con il funzionamento del cervello umano. Gli studenti hanno esplorato il modo in cui i modelli di intelligenza artificiale (AI) si ispirano alle reti neurali proprie del cervello, cercando di replicarne processi di apprendimento e adattamento.
“L’AI è legata alle neuroscienze perché si ispira al funzionamento del cervello umano; le reti neurali artificiali emulano i meccanismi dei neuroni e delle loro connessioni per elaborare informazioni e apprendere”, ha spiegato Stefano Fumagalli, Responsabile del Laboratorio di Ictus e Disfunzioni Vascolari. “L’AI è già parte integrante della nostra vita e, nella nostra professione di ricercatori sta ricoprendo un ruolo sempre più importante nell’interpretazione dei dati che otteniamo.”
Grazie alla collaborazione con Wakanda VRZone, azienda specializzata in realtà virtuale, aumentata e intelligenza artificiale, gli studenti hanno vissuto un’esperienza che ha unito neuroscienze e tecnologia. Attraverso “Richie’s Plank Experience”, una simulazione di realtà virtuale, hanno potuto sperimentare in prima persona come il cervello elabora stimoli visivi e spaziali, testando il modo in cui la tecnologia può influenzare la percezione sensoriale e le risposte cognitive.
L’evento ha offerto ai giovani una panoramica affascinante sulle neuroscienze e sulle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica, dimostrando quanto il dialogo tra scienza e tecnologia sia oggi più attuale che mai.
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