Perché le (presunte) bevande energetiche e Sniffy, la nuova polvere bianca legale da sniffare, fanno male alla salute fisica e mentale dei ragazzi.
Brillano nei loro packaging metallici sugli scaffali dei supermercati. Gli energy drink sono alla portata di tutte le mani (e “manine”). Ti fanno restare sveglio la notte in discoteca senza che nessun colpo di sonno vada a turbare il tuo divertimento. Promettono di regalarti energia “pura” per battere il match point in una partita di tennis o affrontare una nottata sui libri prima degli esami. Sono associati a concetti come forza, velocità, lucidità, concentrazione. Sembrano innocui, sono tutto sommato economici.
In realtà, nonostante non contengano alcol, non c'è molto da stare sereni.
Sono sempre più, infatti, le evidenze scientifiche che mettono in guardia contro gli effetti avversi delle bevande energetiche su giovani ed adolescenti, soprattutto se consumate assieme ad alcolici e sigarette.
Gli energy drink sono bibite analcoliche che contengono ingredienti stimolanti, come la caffeina o la taurina, commercializzate come prodotti energetici (a questa categoria possono appartenere anche prodotti solidi, come le barrette). Sono disponibili in svariate formulazioni e con diversi aromi/additivi: con o senza zucchero, alla pesca, al lime, al cioccolato, albicocca, cocco, anguria …
Caffè, tè e altre bevande contenenti naturalmente caffeina non vengono considerate bevande energetiche. Vale lo stesso per bibite analcoliche come la cola.
Il trend di vendita degli energy drink ha avuto un’impennata tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 grazie a brillanti strategie di marketing destinate ai giovani e ai loro interessi, come sport, musica o vita notturna. Dalla loro apparizione, nel 1987, il mercato di queste bevande è in crescita esponenziale. Valeva 45,80 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che crescerà a un tasso annuo dell'8,2% fino a raggiungere i 108,40 miliardi di dollari entro il 2031.
Soffermiamoci a leggere l’etichetta degli energy drink. Tra gli ingredienti più comuni ritroviamo:
In un recente studio del team inglese guidato da C. Ajibo si sono esaminati gli effetti del consumo di bevande energetiche fra gli adolescenti delle scuole superiori fino all’età di 21 anni. Ne è emerso che esiste una pericolosa associazione tra energy drink e consumo di alcol in modalità compulsiva. Parliamo della moda, molto in voga tra i giovani, del binge-drinking, o “abbuffata di alcolici”. Ossia: bere 5-6 drink in un arco temporale ristretto fino ad ubriacarsi o perdere del tutto il controllo.
È inoltre stato confermato un dato già emerso da studi passati: il collegamento tra energy drink e fumo di sigaretta. Anche elettronica. È emerso infatti che i consumatori di energy drink finiscono per iniziare a “svapare” in breve tempo. Nel giro di un anno. Ma non è tutto.
Tra gli effetti avversi riscontrati ci sono: alterazione del sonno, basso rendimento scolastico, deficit di attenzione e iperattività, aumento del rischio di depressione e di suicidio, allergie (se si superano i 7 energy drink a settimana si rischiano asma, rinite allergica e dermatite atopica), resistenza all’insulina, e carie dentali, queste ultime associate anche al consumo di junk food o bevande zuccherate incentivato dagli energy drink. Dallo studio è infatti emerso che chi consuma energy drink tende a saltare regolarmente la prima colazione – abitudine generalmente sconsigliata dai nutrizionisti - e a consumare fast food ad alto contenuto energetico, snack e altri cibi dolci.
A ciò si aggiunge il rischio di disturbi cardiovascolari: “La caffeina contenuta negli energy drink – spiega Luca Pasina - può causare effetti indesiderati a livello centrale e cardiovascolare, come palpitazioni, aritmie, tachicardia, irrequietezza, nervosismo, irritabilità e insonnia. Alcuni studi pubblicati su JAMA hanno evidenziato inoltre gravi rischi cardiovascolari (aumento della frequenza cardiaca, battito irregolare, palpitazioni, aumento della pressione arteriosa) associati al consumo degli energy-drink. L'American Academy of Pediatrics ne sconsiglia l’uso ai bambini e raccomanda che gli adolescenti li utilizzino in quantità limitata al fine di non assumere più di 100 mg di caffeina al giorno”.
Le categorie più a rischio di complicazioni dovute al consumo di energy drink includono bambini e adolescenti, particolarmente sensibili alla caffeina, le donne in gravidanza e le persone con problemi cardiaci o pressione alta, che potrebbero veder aggravare questi problemi. Anche chi ha problemi legati alla salute mentale può inoltre vedere un peggioramento dei sintomi come ansia e depressione a causa dell'alto contenuto di caffeina e altri stimolanti nelle bevande energetiche. Possiamo dire che in generale gli energy drink possono essere dannosi per chiunque li consumi in grandi quantità.
Da poco è entrato a far parte del mercato degli “integratori alimentari” un prodotto che, se per gli ingredienti è molto simile alle bevande energetiche, ne differisce per l’aspetto, che strizza l’occhio in modo subliminale – ma neanche poi tanto – alla cocaina. Si tratta di Sniffy, una polvere bianca energizzante, da inalare o sniffare come suggerisce il nome, piuttosto discutibile, dal naso.
Sniffy, prodotta e commercializzata dal 2023 da un'azienda francese, è composta da una serie di stimolanti, tutti perfettamente legali - arginina, caffeina, creatina, L-citrullina, taurina, beta-alanina e maltodestrina - e viene descritta dalla stessa azienda come un prodotto in grado di fornire "una sferzata di energia istantanea per una durata di venti-trenta minuti". È disponibile in diversi gusti: frutto della passione, caramella alla fragola e menta fresca. Il target di riferimento sono giovani e studenti (“Sniffy ti accompagnerà in molte situazioni: durante gli esercizi fisici, gli studi, gli esami ma anche di notte”, recita il claim del prodotto) e c’è già qualche giovane influencer francese che ne consiglia l’assunzione prima di fare i compiti. Acquistarlo è facilissimo: una fiala da un grammo costa 14,90 euro ed è venduta principalmente online. La dose massima giornaliera raccomandata è di 2 grammi, che equivalgono a due fiale di prodotto.
In Francia, almeno per il momento, Sniffy è legale dai 18 anni in su. Ma Catherine Vautrin, la Ministra del Lavoro, della Salute e della Solidarietà del governo di Gabriel Attal, è pronta a mettersi al lavoro per capire come rendere illegale questa sostanza, complice anche la comprensibile ondata di polemiche che ha accompagnato l’uscita del prodotto sul mercato.
Gli esperti dicono che gli effetti avversi di Sniffy, sui quali non è ancora possibile giungere a conclusioni certe, potrebbero essere simili, data la composizione, a quelli degli energy drink. A questi si aggiungono i possibili microtraumi alla mucosa nasale dovuti all'inalazione e il possibile rischio di effetti indesiderati come epistassi, infezioni e perforazione del setto nasale.
“Ma questi rischi fisici – come sottolinea Alberto Parabiaghi, ricercatore presso l’Unità per la Qualità degli Interventi e la Tutela dei Diritti in Salute Mentale dell’Istituto Mario Negri - sono solo una parte del problema. Gli effetti psicologici di prodotti come Sniffy potrebbero essere ancora peggiori. La rapidità con cui gli effetti stimolanti si manifestano tramite inalazione può incentivare infatti l'uso ripetuto e il desiderio di mantenere costantemente l'effetto euforico che, come rapidamente arriva, altrettanto rapidamente va ad esaurirsi. Questo può portare ad una più rapida dipendenza e a comportamenti compulsivi”.
Strizzare l'occhio agli adolescenti invitandoli a sniffare polveri stimolanti è inoltre estremamente pericoloso. Questa modalità di somministrazione non solo sembra normalizzare il comportamento associato all'uso "ricreativo" delle sostanze inalanti, ma potrebbe anche agire come un "gateway" comportamentale verso l'abuso di sostanze più pericolose ed illegali, come la cocaina. “Gli inalanti, d'altronde, – continua l’esperto - già rappresentano un problema d'abuso, dipendenza e salute fisica negli adolescenti. Sono sostanze volatili che possono essere inalate per indurre effetti psicoattivi o alterazioni mentali ed includono articoli come colle, vernici, solventi, aerosol e gas. Sono sostanze d'abuso subdole e difficilmente individuabili in quanto assolutamente legali e comunemente disponibili in casa e quindi molto accessibili. Gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili alle influenze dei pari e alle strategie di marketing aggressive. Introdurre nel mercato prodotti che mimano il consumo di sostanze d'abuso e di droghe illegali potrebbe quindi avere conseguenze ampie, serie e difficilmente arginabili sulla loro salute fisica e mentale”.
In conclusione, mentre gli effetti collaterali fisici di Sniffy potrebbero essere simili a quelli degli energy drink, i rischi psicologici e comportamentali sono potenzialmente molto più gravi. Educare i giovani sui pericoli dell'uso di tali prodotti, ed implementare regolamentazioni più severe, è fondamentale per proteggere la loro salute e il loro benessere.
Marianna Monte | Giornalista