In Italia temperature record: +1,54 °C rispetto alla media del periodo 1961-1990
Roma, 21 luglio. “Nell’anno 2020 l’Italia ha segnato uno degli incrementi di temperatura maggiori in tutta Europa, con +1,54°C rispetto alla media del periodo 1961-1990 e continua a surriscaldarsi più velocemente della media globale”. È uno dei dati contenuti nel dossier “Il cambiamento climatico in Italia: l’impatto sulla salute umana e i processi di adattamento. Lo scenario italiano alla luce del documento Climate Change Is A Health Crisis", realizzato dall'Italian Institute for Planetary Health (IIPH), frutto dell’unione tra l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e l’Università Cattolica del Sacro Cuore con la partecipazione di Vihtali.
Uno studio che arriva in un momento di grande emergenza tra ondate di calore estremo (con punte di oltre 40 gradi nelle principali metropoli europee), incendi e crisi idrica dovuta alla siccità. Si tratta di dati che, per gli esperti di sanità, rappresentano un campanello d’allarme rispetto all’impatto, troppo spesso sottovalutato, dei cambiamenti climatici sulla salute delle persone.
La ricerca, presentata da Walter Ricciardi (Professore ordinario d’Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e Giuseppe Remuzzi (Direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri IRCCS), ha come obiettivo quella di descrivere e sintetizzare la situazione italiana al fine di fornire una risorsa utile per gli operatori sanitari, i professionisti e i decision maker interessati e attivi sulle tematiche del cambiamento climatico e della salute.
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