Nel laboratorio vengono disegnati e coordinati studi clinici controllati che hanno permesso di caratterizzare il fenotipo dei pazienti portatori di malattie cardiovascolari e di raccogliere in una banca biologica certificata campioni di sangue e tessuti.
Obiettivo primario del Laboratorio, avvalendosi della biobanca, è di identificare “biomarcatori” circolanti nel sangue, che aiutino il medico a fare diagnosi oppure a personalizzare la terapia.
TERAPIE INNOVATIVE PER LO SHOCK SETTICO NEI PAZIENTI CRITICI
Lo shock settico è una condizione pericolosa per la vita, caratterizzata da una grave disfunzione d'organo causata da un'infezione e da una risposta infiammatoria incontrollata. Nonostante i progressi nella terapia intensiva, la mortalità resta elevata e sono necessarie strategie terapeutiche più efficaci. Lo studio multicentrico ALBIOSS-BALANCED ha l'obiettivo di valutare se, nei pazienti con shock settico (1) la somministrazione di albumina in aggiunta ai cristalloidi, rispetto all'uso esclusivo di cristalloidi, possa ridurre la mortalità a 90 giorni; (2) l'uso di soluzioni cristalloidi bilanciate, rispetto alla soluzione fisiologica, possa diminuire la mortalità a 90 giorni o l'incidenza di insufficienza renale acuta. Inoltre, lo studio prevede la creazione di una biobanca di campioni di plasma e urina per identificare biomarcatori circolanti e urinari utili nella diagnosi, nella prognosi e nella valutazione della risposta ai trattamenti durante lo shock settico.
TERAPIA A LUNGO TERMINE DOPO INFARTO MIOCARDICO ACUTO
I farmaci beta-bloccanti sono utilizzati da decenni nella pratica clinica per il trattamento dell'infarto miocardico acuto, sebbene non vi siano evidenze di un beneficio quando vengono impiegati cronicamente in pazienti senza disfunzione ventricolare sinistra. Lo studio REBOOT, pragmatico, multicentrico, prospettico e randomizzato, ha l'obiettivo di valutare i benefici della terapia con beta-bloccanti a lungo termine nei pazienti dimessi dopo un infarto miocardico acuto con funzione ventricolare preservata. Il progetto è promosso dal “Centro de Investigaciones Cardiovasculares, CNIC” di Madrid, mentre il nostro Laboratorio è responsabile del coordinamento scientifico della rete di Cardiologie italiane.
TRATTAMENTO DEGLI ANGIOMI CEREBRALI FAMILIARI
Lo studio Treat_CCM è uno studio clinico randomizzato, in aperto, controllato e multicentrico di Fase 2 finalizzato a valutare l’efficacia, la fattibilità e la sicurezza del propranololo, un farmaco beta-bloccante, nei pazienti con malformazioni cavernose cerebrali familiari (fCCM). Le malformazioni cavernose cerebrali sono accumuli di vasi sanguigni anormalmente ingranditi e a parete sottile nel cervello, che possono causare emorragie, crisi e deficit neurologici. Studi preclinici e osservazionali suggeriscono che il propranololo possa contribuire a ridurre la progressione delle lesioni e gli eventi clinici nelle fCCM, agendo sulla stabilità e permeabilità vascolare. Lo studio ha dimostrato che il propranololo è sicuro e potenzialmente benefico nel trattamento delle fCCM. Inoltre, i dati raccolti hanno permesso l'analisi dei biomarcatori nel fCCM, fornendo nuove informazioni su diversi aspetti della malattia. Al momento sono in corso iniziative per ottenere finanziamenti per uno studio di Fase 3, che valuterà ulteriormente il propranololo come possibile opzione terapeutica per migliorare gli esiti clinici e ridurre la necessità di interventi invasivi.
PERCORSI DI MEDICINA PERSONALIZZATA
Il progetto iCARE4CVD si propone di migliorare la prevenzione, la diagnosi e la gestione delle malattie cardiovascolari attraverso soluzioni digitali innovative. L'obiettivo è sviluppare percorsi di cura personalizzati, sfruttando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e dispositivi indossabili per monitorare e raccogliere dati sui parametri vitali del paziente. Integrando questi strumenti nei sistemi sanitari, iCARE4CVD mira a migliorare gli esiti clinici, ottimizzare i piani terapeutici e supportare i professionisti sanitari nelle decisioni cliniche, riducendo così l’impatto delle malattie cardiovascolari.
NUOVO APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Lo studio CVRiskIT è un'iniziativa di ricerca volta allo sviluppo e alla validazione di un innovativo strumento per la valutazione del rischio cardiovascolare, in collaborazione con il Laboratorio di Prevenzione Cardiovascolare. Integrando dati sanitari come stile di vita, biomarcatori e storia clinica, CVRiskIT mira a creare un metodo più accurato e personalizzato per prevedere il rischio di eventi cardiovascolari. L'obiettivo è migliorare la diagnosi precoce, le strategie di prevenzione e il processo decisionale clinico, riducendo l'impatto delle malattie cardiovascolari su individui e sistemi sanitari.
VENTILAZIONE CON ARGON PER LA NEUROPROTEZIONE NELL’ARRESTO CARDIACO
Lo studio CPAr di Fase 2 è progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia della ventilazione polmonare con una miscela di gas di Argon e Ossigeno in pazienti comatosi dopo un arresto cardiaco extraospedaliero. Studi preclinici indicano che l’Argon possiede proprietà neuroprotettive e cardioprotettive, contribuendo a ridurre la morte cellulare e i danni ai tessuti dopo un’ipossia-ischemia cerebrale e cardiaca. Valutando il suo potenziale nel mitigare i danni neuronali e miocardici, questo studio mira a determinare se la ventilazione con Argon possa migliorare gli esiti clinici e il recupero nei pazienti post-arresto cardiaco.
PREVENZIONE DEL COLLASSO CARDIOVASCOLARE NELL’INTUBAZIONE URGENTE
Lo studio PREVENTION è un trial randomizzato e controllato che valuta l’efficacia dell’infusione preventiva di noradrenalina nel ridurre l’incidenza di collasso cardiovascolare nei pazienti critici sottoposti a intubazione tracheale urgente. Data l’elevata probabilità di instabilità emodinamica durante l’intubazione e la mancanza di strategie preventive efficaci, questo studio mira a determinare se la somministrazione proattiva di vasopressori possa migliorare gli esiti dei pazienti, mitigando l’ipotensione post-intubazione e riducendo la morbilità e la mortalità associate.
International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation.