L'attività del laboratorio si caratterizza per lo studio delle basi biologiche dell’azione degli psicofarmaci e del ruolo dei circuiti e dei neurotrasmettitori cerebrali nei sintomi cognitivi dei disturbi neuropsichiatrici.
Recentemente l’interesse del laboratorio per la sindrome di Rett, una grave rara malattia genetica che colpisce le bambine durante i primi anni di sviluppo, ha dato il via a studi nel modello murino tesi a chiarire i meccanismi patogenetici e identificare nuove strategie terapeutiche.
Sindrome di Rett: sviluppo di strategie terapeutiche in modelli murini della patologia
La sindrome di Rett (RTT) è una grave e rara patologia neurologica che colpisce le bambine durante lo sviluppo neonatale, determinata nella maggioranza dei casi da mutazioni in eterozigosi del gene methyl CpG binding protein2 (MECP2), localizzato sul cromosoma X. Attualmente non esistono terapie in grado di modificare il decorso della malattia. Il laboratorio sta studiando strategie farmacologiche nel topo con delezione del gene Mecp2. L’idea è di riutilizzare farmaci già disponibili in commercio che, se efficaci nel topo, potrebbero essere rapidamente valutati nelle pazienti RTT. I risultati ottenuti dimostrano che la fluoxetina, un noto farmaco antidepressivo, migliora le abilità motorie nel topo mancante del gene Mecp2.
Psicofarmaci e malattie psichiatriche e neurologiche: ruolo della serotonina
Gli studi sul ruolo del neurotrasmettitore serotonina nelle principali malattie neuropsichiatriche, nel meccanismo d’azione delle sostanze ad azione psicotropa e nelle basi biologiche del comportamento animale hanno da sempre caratterizzato l’attività del laboratorio. La disponibilità di topi mancanti del gene triptofano idrossilasi 2 che codifica per l’enzima responsabile della sintesi di serotonina neuronale, ci ha consentito di dimostrare l’azione inibitoria di questo neurotrasmettitore sugli effetti motori degli psicostimolanti. Attualmente sono in corso studi mirati a chiarire il ruolo della serotonina cerebrale nel controllo dell’attività motoria spontanea.
International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation.