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L'Istituto Mario Negri  studia le cause e le possibili terapie delle malattie e da 50 anni lavora per la difesa della salute e della vita umana.

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Malattie Renali: una ricerca con una lunga storia

L’Istituto Mario Negri si occupa di malattie renali da oltre 30 anni. Era il 1984 quando il Prof. Giuseppe Remuzzi e il Prof. Silvio Garattini decisero di inaugurare il Mario Negri Bergamo che si sarebbe occupato nello specifico di malattie renali.

Oggi sono oltre 40 ricercatori impeganti in sei laboratori diversi.

Gli obiettivi sono studiare i meccanismi di progressione delle malattie renali croniche e definire nuove strategie di prevenzione e di trattamento.

Lo scopo è quello di evitare ai pazienti affetti da patologie renali di dover ricorrere alla dialisi, migliorando così la qualità delle loro vite.

I reni: non trascuriamoli mai

L'importanza del benessere dei reni

I reni sono organi complessi che lavorano in modo silenzioso ma efficace: depurano l’organismo e regolano la composizione dei liquidi corporei.

Il loro benessere è un presupposto indispensabile per la vita e per il corretto funzionamento di tutte le cellule del corpo.

Le malattie renali però si definiscono silenti perché ci accorgiamo di esserne affetti quando ormai è troppo tardi.

Per far sì che i reni lavorino bene il più a lungo possibile, è importante condurre uno stile di vita sano ed eseguire regolari controlli. In questo modo potremo riconoscere in tempo eventuali malattie renali, intervenendo per arrestare la loro progressione con terapie specifiche.

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Rene policistico: la nostra ricerca per evitare la dialisi

RENE POLICISTICO: LA NOSTRA RICERCA PER EVITARE LA DIALISI

La malattia del rene policistico è una malattia ereditaria caratterizzata dall’aumento di dimensione dei reni. Numerose sacche piene di liquido – dette cisti – si formano in entrambi i reni. Questo fa sì che la quantità di tessuto renale funzionante diminuisce, causando una progressiva insufficienza dell’organo.

Per monitorare la progressione della malattia è importante tenere sempre sotto controllo i volumi renali.

Per tanti anni questa patologia è stata orfana di terapia. Oggi grazie ai nostri studi sono già disponibili due farmaci.

La ricerca però continua con l’obiettivo di aiutare i pazienti ad evitare l’insufficienza renale e a ridurre la necessità di dialisi.

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la Glomerulonefrite membranoproliferativa: il futuro nei geni

la Glomerulonefrite membranoproliferativa: identificati i geni responsabili

La glomerulonefrite membranoproliferativa è una malattia renale rara che colpisce soprattutto bambini e giovani adulti e che porta ad una progressiva perdita della funzione renale.

Purtroppo, non esiste una terapia specifica: i nostri studi hanno dimostrato che circa il 20% dei malati è portatore di mutazioni in circa una decina di geni.

Queste alterazioni nella sequenza del DNA attivano in modo anomalo una componente del sistema immunitario, per cui i reni e altri tessuti dei pazienti sono attaccati dai batteri.

Una terapia personalizzata per ciascun malato offrirà maggiori possibilità di guarigione e limiterà gli effetti indesiderati e le complicazioni gravi.

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Malattie renali: prevenire e curare

MALATTIE renali: nuove strategie di prevenzione e trattamento

Le patologie renali possono originare dal rene ma possono essere anche secondarie ad altre malattie.

Il diabete di tipo 2, ad esempio, è la principale causa d’insufficienza renale terminale. Il nostro compito è di studiare i meccanismi di progressione delle malattie renali croniche e di sviluppare nuove strategie di prevenzione e di trattamento.

Uno studio clinico condotto su pazienti diabetici ha infatti dimostrato che una dieta con restrizione calorica del 25% riesce a migliorare peso, parametri renali e parametri metabolici.

Altri studi hanno permesso di testare e sviluppare farmaci che sono oggi diventati standard nel trattamento della nefropatia diabetica in tutto il mondo.

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Trapianto di rene: non farà più paura

TRAPIANTO DI RENE: LA SPERANZA DELLE CELLULE STAMINALI

Gli ultimi dati disponibili riportano circa 2.140 trapianti di rene all'anno.

Un intervento importante che consente ai pazienti di tornare ad una vita pressochè normale, evitando la dialisi e i problemi di salute causati dall'insufficienza renale. Tuttavia, l'organo trapiantato è "estraneo" per il corpo e per questo il sistema immunitario, riconoscendolo come potenzialmente pericoloso, lo rigetta.

Oggi esistono diversi farmaci potenti ed efficaci nell'evitare il rigetto che purtroppo, però, provocano gravi effetti collaterali.

Gli studi del Mario Negri hanno permesso di mettere a punto un protocollo che grazie all'impiego di cellule staminali vuole "insegnare" al sistema immunitario a non aggredire il rene nuovo.

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