Il Laboratorio di Medical Imaging si occupa dell’elaborazione di immagini radio-diagnostiche, che rendono possibili analisi quantitative di strutture e processi biologici in vivo, nell’ambito di studi clinici e preclinici. Inoltre, il laboratorio è impegnato nello studio della meccanobiologia dei vasi sanguigni, combinando approcci sia computazionali che biologici. Infine, il laboratorio è impegnato nello sviluppo di tecniche per l’ingegneria dei tessuti e in studi di tossicologia.
Le aree di interesse riguardano:
- Sviluppo di nuove tecniche di segmentazione e quantificazione di strutture anatomiche e lesioni patologiche su immagini diagnostiche in risposta a specifiche esigenze cliniche
- Validazione clinica di nuove tecniche di imaging non invasive per lo studio della fisiologia e patofisiologia umana
- Identificazione e validazione di nuovi biomarcatori di imaging
- Studio dei meccanismi coinvolti nella progressione delle nefropatie croniche
- Studio della meccanobiologia delle cellule vascolari
- Studio delle alterazioni morfologiche ed emodinamiche in diversi distretti vascolari e il ruolo dell’emodinamica nello sviluppo del danno vascolare
- Studio dei meccanismi molecolari che determinano l’insorgere di stenosi negli accessi vascolari
- Studio della relazione tra alterazione del suono e sviluppo di danno vascolare, le vibrazioni della parete vascolare e lo sviluppo del danno vascolare
- Studio della citotossicità di micro e nanoparticolato derivante da sistemi frenanti
IDENTIFICAZIONE E VALIDAZIONE DI NUOVI BIOMARCATORI MEDIANTE RISONANZA MAGNETICA RENALE MULTIPARAMETRICA
La linea di ricerca è focalizzata sulla standardizzazione e la validazione clinica di nuove tecniche di imaging a risonanza magnetica senza contrasto per lo studio della fisiologia e patofisiologia renale. L’avvento di nuove tecniche di risonanza magnetica ha reso possibile ottenere informazioni dettagliate sulla struttura e la funzione renale nel corso di un’unica acquisizione di risonanza magnetica, senza la necessità di somministrare alcun mezzo di contrasto. Tuttavia, i protocolli di acquisizione ed elaborazione delle immagini variano a seconda del centro di acquisizione, rendendo difficile il confronto dei risultati e la determinazione di parametri di normalità. Nell’ambito di una collaborazione internazionale, il Laboratorio di Medical Imaging partecipa alla standardizzazione delle nuove tecniche di risonanza magnetica, con l’obiettivo di renderle utilizzabili nella gestione clinica dei pazienti con malattie renali. Il Laboratorio è inoltre impegnato nell’identificazione di nuovi marcatori di risonanza magnetica sensibili alla progressione di malattia fin dagli stadi precoci e in grado di monitorare la risposta a nuove terapie, e nella validazione degli stessi nell’ambito di studi clinici, con l’obiettivo di favorirne l’ingresso nella pratica clinica. Il Laboratorio è infine impegnato nello sviluppo di metodi di elaborazione di immagini (sia diagnostiche che istologiche) basati sull'intelligenza artificiale, mirati ad approfondire la caratterizzazione delle malattie renali.
IMAGING NELLA MALATTIA POLICISTICA RENALE
La linea di ricerca è focalizzata sullo sviluppo e l’applicazione di tecniche per la quantificazione volumetrica e la caratterizzazione morfologica e funzionale dei reni policistici a partire da immagini diagnostiche acquisite mediante tomografia computerizzata (TAC) o risonanza magnetica (RM). Il Laboratorio di Medical Imaging è coinvolto in numerosi studi clinici volti a studiare l’efficacia di nuove terapie farmacologiche per la malattia policistica renale, studiando l’effetto del farmaco sulla progressione dei volumi renali ed epatici e delle cisti renali ed epatiche. A partire da immagini TAC è stata identificata una nuova componente tissutale di natura fibrotica, associata alla perdita di funzione renale. Ci proponiamo ora di utilizzare la risonanza magnetica senza contrasto per caratterizzare in modo completamente non invasivo la componente non cistica del tessuto renale e identificare nuovi biomarcatori di imaging, anche attraverso l’uso di tecniche radiomiche, per stratificare i pazienti, per il monitoraggio della malattia fin dagli stadi precoci e per la predizione della progressione di malattia e della risposta a nuove terapie. Il Laboratorio è inoltre coinvolto nello sviluppo e validazione di metodi di segmentazione basati su tecniche di intelligenza artificiale spiegabili e robuste per la segmentazione e quantificazione automatica dei volumi renali ed epatici e delle cisti, sia a livello clinico (immagini TAC e RM) che preclinico (immagini microTAC murine).
IMAGING TORACICO E CEREBRALE NELLA PATOLOGIA COVID-19
La linea di ricerca è focalizzata sullo studio degli effetti della patologia COVID-19 a livello toracico e cerebrale, a breve e lungo termine. Il Laboratorio di Medical Imaging ha messo a punto una tecnica per la quantificazione della compromissione polmonare su immagini TAC, che consente di valutare in modo oggettivo il danno polmonare e la relativa evoluzione nel tempo nei pazienti sopravvissuti alla patologia COVID-19. In ambito cerebrale, il Laboratorio di Medical Imaging è coinvolto nell’elaborazione di diversi tipi di immagini a risonanza magnetica, con l’obiettivo di valutare i danni cerebrali conseguenti all’infezione e studiarne l’evoluzione nel tempo. Visto il coinvolgimento multiorgano della patologia COVID-19, il Laboratorio si propone infine di studiare possibili associazioni tra le complicazioni polmonari e quelle insorte a livello cerebrale e renale.
IMAGING AVANZATO PER LO STUDIO DELLE PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO
La linea di ricerca è focalizzata sullo sviluppo, sulla validazione e sull’applicazione di tecniche di elaborazione di risonanza magnetica multiparametrica per lo studio di patologie del sistema nervoso centrale e periferico. Il Laboratorio è inoltre impegnato nello studio del ruolo delle sollecitazioni emodinamiche e delle vibrazioni nella formazione della stenosi carotidea e nello sviluppo di aneurismi cerebrali, usando tecniche avanzate di imaging e simulazioni fluidodinamiche.
MECCANOBIOLOGIA DELLE CELLULE VASCOLARI E SVILUPPO DEL DANNO VASCOLARE
La linea di ricerca è focalizzata sullo studio della risposta delle cellule vascolari alle sollecitazioni meccaniche, combinando tecniche computazionali e sperimentali, con un focus specifico sulla fistola arterovenosa per emodialisi. Sul fronte computazionale, le nuove tecnologie nell'ambito dell’imaging medicale e le moderne tecniche di fluidodinamica computazionale ci hanno permesso di riprodurre accuratamente la distribuzione e la variazione delle sollecitazioni emodinamiche a livello del singolo paziente, partendo dalle sue indagini ecografiche e di risonanza magnetica. Inoltre, l’analisi morfologica su modelli tridimensionali paziente-specifici ci ha permesso di evidenziare le variazioni morfologiche che avvengono nel tempo all’interno dei vasi sanguigni in seguito alla creazione della fistola arterovenosa per emodialisi. Recentemente abbiamo esteso l’analisi utilizzando tecniche di simulazione con interazione fluido-struttura, che ci hanno permesso di identificare la presenza di vibrazioni ad alta frequenza nella parete vascolare della fistola. Dal lato sperimentale, abbiamo sviluppato dei set-up sperimentali per studiare la risposta delle cellule vascolari a condizioni emodinamiche disturbate e alle vibrazioni. Ci proponiamo ora di indagare l’effetto delle condizioni emodinamiche e delle vibrazioni sulla risposta delle cellule vascolari, per chiarire i meccanismi molecolari che portano all’insorgere del danno vascolare.
Il SUONO PER IL MONITORAGGIO CLINICO DELLA FISTOLA ARTEROVENOSA
La linea di ricerca è focalizzata sullo studio del suono della fistola arterovenosa per il monitoraggio della sua funzionalità. Un’ analisi preliminare ci ha permesso di mostrare che l’analisi del suono può fornire importanti informazioni sulle condizioni emodinamiche presenti nella fistola arterovenosa e una misura indiretta del suo corretto funzionamento. Inoltre, abbiamo mostrato che c’è una differenza significativa tra i suoni di fistole ben funzionanti e quelli di fistole malfunzionanti, che presentano stenosi di grado elevato. Ci proponiamo ora, attraverso uno studio clinico longitudinale prospettico di mostrare il potere predittivo del suono nel rivelare la comparsa e la progressione della stenosi venosa nella fistola.
TOSSICOLOGIA DEL PARTICOLATO AMBIENTALE
La linea di ricerca è focalizzata sulla valutazione del potenziale tossico del particolato ambientale su cellule di origine umana coltivate in 2D e in 3D. Per esaminare la tossicità generata dal particolato ambientale, abbiamo messo a punto test in vitro di mutagenicità, di vitalità cellulare, e di generazione dei radicali liberi dell’ossigeno. Le cellule esposte alle sostanze tossiche sono state anche caratterizzate dal punto di vista dell’espressione genica e dell’infiammazione. Poiché il polmone è il principale organo bersaglio del particolato ambientale abbiamo simulato in vitro la barriera alveolo-capillare, l’unità funzionale del polmone, per testare in vitro la tossicità del particolato ambientale in condizioni simili a quelle fisiologiche utilizzando una co-coltura di cellule epiteliali ed endoteliali dell’alveolo polmonare ed un sistema di nebulizzazione delle particelle.
International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation.